#22 Make gambaletti great again
Da Acne Studios a Tommy Hilfiger, sembra essere questa la controversa missione di molti brand
Ormai lo sappiamo. La moda è fatta anche (o soprattutto) di tendenze discutibili, di piccoli vezzi più adatti alla passerella che alla vita vera. In altri casi, invece, brand e designer si prendono la briga di ribaltare e rivoluzionare l’identità di un oggetto. L’ultimo in ordine di tempo è il gambaletto, termine che nella mia mente suona sempre molto (troppo) lombardo, ma questo è. Comunque lo chiamiate, l’identikit è chiaro: un calzino in nylon velato, che si estende fin sotto il ginocchio, coronato da una fascia elastica. Niente di più alla moda insomma… La caratteristica che finora l’ha contraddistinto maggiormente è la ritrosia a mostrarsi, la naturale inclinazione a nascondersi. Risultato forse di un’ostilità e di un pregiudizio generali che l’hanno sempre giudicato non sono antiestetico e anti sensuale, ma lontanissimo dal concetto stesso di stile.
Oggi i gambaletti non si nascondono più e sono pronti a prendersi la scena. Era stato così già nella sfilata estiva di Jacquemus, tenutasi nel giardino di Versailles tra pizzi, fiocchi e ballerine con tacco. A sublimare la scarpa di stagione erano stati delicati e romantici gambaletti total white decorati e ricamati. Pensati per ricordare tanto Marie Antoinette quanto per fare gola alle tiktoker fan di Sandy Liang.
Il trend è tornato prepotente sulle passerelle di questo Fashion Month. Lo ha proposto Tommy Hilfiger, in versione preppy, come piace a lui. Sottilissimi e nella classica versione in nero, i gambaletti accompagnano mocassini old school, minigonne in pied-de-poule e maglioni a trecce.
Da Emilia Wickstead e Cecilie Bahnsen, invece, i gambaletti non si fanno problemi ad affiancare silhouette romantiche, abiti sfarzosi dalle forme ricercate e dai tessuti pregiati. In una nuova idea di femminilità che deve molto alla reinterpretazione del concetto di brutto portata avanti da Miuccia Prada.
La reference più diretta all’immaginario della Signora Prada, e in particolare alla sua collezione Linea Rossa, è arrivata da Casablanca, dove molti look d’ispirazione sportiva e tecnica erano bilanciati da gambaletti total white abbinati a décolleté dal sapore ladylike.
Se Brunello Cucinelli ha tentato di trasformarli in accessori sofisticati e minimal, parte del suo universo quiet luxury, Acne Studios ha compiuto il passo successivo. Trasformando i gambaletti in vere e proprie scarpe, in pelle o in tessuto, cuciti insieme a sandali con fibbie e cinturini.
Certo, la trasposizione della tendenza nella realtà rimane difficile, soprattutto se si cerca di nascondere polpacci che farebbero invidia ad un calciatore di serie A. Da notare, in ogni caso, che da Wickstead, Bahnsen e Hilfiger i gambaletti sono stati sfoggiati anche da modelle mid- e plus-size (con ottimi risultati, aggiungerei). Per dare almeno un’idea più concreta di come sarebbe il trend nella vita vera. Ai posteri (e a voi) l’ardua sentenza.
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Alla prossima settimana 👋🏻
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50% Cecilia, 50% Andrea. Ho scritto per nss magazine, Harper's Bazaar Italia, Cosmopolitan e iODonna.it. Scrivo di moda anche in questa NL, tra approfondimenti, trend TikTok e ossessioni passeggere 💌